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[EDITORIALE] CAIVANO, chiusura scuole, Jeeg Robot strumentalizza pure quello

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CAIVANO – Ogni occasione è buona per dire che Monopoli non è un buon sindaco. La demagogia a Caivano non è mai troppa, d’altronde lo abbiamo detto a più riprese, con una classe dirigente di così basso livello cosa ci si aspetta? Credevamo che dopo la sfiducia al sindaco, non si sollevassero più polemiche inutili all’indirizzo del primo cittadino ma evidentemente ci eravamo sbagliati. Forse chi ha posto le basi della sfiducia ha timore persino dei famosi venti giorni che precedono il Consiglio comunale e allora cerca di continuare a fomentare polemiche inutili attraverso i social. Ma veniamo ai fatti.

Ieri mattina è tornato di nuovo in auge Jeeg Robot d’Acciaio con i suoi componenti nuovi di zecca lanciati però non da Miwa ma da qualche manutengolo assoldato per l’occasione e che cura il suo profilo social in maniera maniacale. Infatti dal suo profilo Facebook il nostro “amato” supereroe condanna il primo cittadino Monopoli per non aver emulato i suoi pari grado di Aversa e di Torre del Greco che all’indomani della grandinata avvenuta nella notte tra Domenica e Lunedì hanno pensato bene di chiudere i plessi scolastici e in via del tutto precauzionale non mandare i bambini a scuola. Da lì, sempre con l’aiuto dei soldatini di piombo con cui è solito giocare Jeeg Robot è cominciato il tam tam delle critiche, a volte sfociate in offese, all’indirizzo del primo cittadino anche con l’aiuto strumentale di chi a Caivano sogna ancora l’arrivo di “Baffone”. La colpa del sindaco Monopoli era quella di non preoccuparsi per i bambini caivanesi che sotto un eventuale uragano dalle dimensioni di “Irma” avessero potuto avere la peggio. “Non è possibile essere amministrati da un sindaco così insensibile” ha gridato qualcuno, dimenticandosi che Jeeg Robot nulla fece e nulla ha fatto per i tetti della scuola Cilea che crollano a pezzi e che lo stesso plesso, tuttora presenta il primo piano inagibile. Ma anche questa è colpa del sindaco, però visto che i fondi davvero mancano e la situazione demagogicamente non può essere risolta agli occhi dell’opinione pubblica con un post, il nostro “amatissimo” supereroe si astiene dall’affrontare il problema. La politica caivanese a quei livelli funziona così.

Ora, premesso che su un territorio come quello caivanese, con un alto tasso di evasione scolastica, l’auspicio è quello di tenere le scuole sempre aperte per far si che il livello culturale della comunità si elevi sempre più. Anche perché nessuno dei caivanesi un domani si aspetta di rivedere ancora un Jeeg Robot in politica. Premesso, ancora, che il sindaco di una città di 38.000 abitanti è tenuto a prendere le decisioni in base ai bollettini che gli arrivano e visto che le indagini fatte con messaggi e telefonate dalla Responsabile Anna Damiano non hanno registrato criticità idonee per far emettere ordinanza di chiusura dei plessi scolastici, bene ha fatto il sindaco a tenere le scuole aperte nella giornata di Lunedì.

Cosa ben diversa, invece, quando arriva un bollettino dalla Protezione civile della Regione Campania. Nel caso di Caivano si è preso in considerazione il bollettino di ieri che con codice giallo così come si legge anche sulle pagine de Il Mattino avvisava l’amministrazione comunale a prendere delle precauzioni poiché visto che il maltempo era passato restava, comunque, il pericolo di smottamenti vista la fragilità del territorio che per colpa anche dei recenti incendi avuti in estate, lo stesso ha perso stabilità. E’ pur vero che il bollettino interessa tutte le zone della Campania e Caivano essendo posizionato in pianura corre meno rischi, ma un eccesso di zelo da parte del sindaco che, davanti un codice che da Arancione diventa Giallo, si attiene a quelle che sono i dettami di un organo specializzato in tale materia, certamente non è da condannare. E invece no! A Caivano sappiamo farci del male. A Caivano sappiamo come trasformare le cose buone in pessime e i capaci in incapaci.

Ed è così che quel sindaco tanto criticato per non aver chiuso le scuole Lunedi, viene criticato per averle chiuse Martedì a seguito di un’esplicita nota della Protezione Civile. Allora qui c’è da chiarire una cosa molto semplice: Sono troppo ignoranti quelli che scrivono a vanvera sui social o sono semplicemente in malafede perché vogliono essere governati da “supereroi” come Jeeg Robot? Ai posteri l’ardua sentenza.

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Caivano

De Luca torna sull’argomento: “Don Patriciello non ha il monopolio della lotta contro la camorra”

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NAPOLI – Non si placa la polemica intorno alle parole dichiarate dal Governatore De Luca nel suo intervento social a riguardo la satira usata nei confronti del prete Maurizio Patriciello.

Dopo il botta e risposta avuto direttamente con la Premier Meloni, il Presidente della Regione Campania è tornato di nuovo sull’argomento e alcuni minuti fa, attraverso la sua pagina social ha scritto: “In relazione al polverone sollevato dall’on. Meloni, che non ha evidentemente nulla di serio di cui parlare, è utile precisare che la mia battuta non riguarda don Patriciello, ma la scorrettezza di chi ha strumentalizzato a fini di propaganda politica – quando ha presentato l’ipotesi di premierato – figure pubbliche che non c’entrano nulla con le riforme costituzionali.

Quanto a don Patriciello, sia detto con il massimo rispetto, ma con assoluta e definitiva chiarezza, che apprezziamo le sue battaglie, ma che non ha il monopolio della lotta contro la camorra. Ci sono innumerevoli cittadini, lavoratori, uomini di Chiesa e giovani, che sono quotidianamente e silenziosamente impegnati in questa battaglia. E che qualcuno di noi questa battaglia la fa da cinquant’anni, e magari avendo rinunciato a ogni scorta.

Per il resto, siamo impegnati oggi in un lavoro importante e positivo, anche con il contributo fondamentale del mondo religioso, sui temi della famiglia e della relativa legge regionale a cui stiamo lavorando. E stiamo combattendo, da soli, per sbloccare le risorse decisive per aprire cantieri e creare lavoro.

Suggerirei a don Patriciello, amichevolmente, di avere un po’ più di ironia, soprattutto quando ci si presenta non sul piano dei rapporti istituzionali relativi alla tutela del nostro territorio, ma sul piano improprio della politica politicante”.

Il pensiero che parecchi cittadini hanno sempre formulato ma che hanno sempre represso finalmente si è palesato nelle parole del Governatore De Luca. Come li definiva Leonardo Sciascia, questi personaggi possono essere ascritti tra i “professionisti dell’antimafia” mentre c’è gente che in maniera silente e mettendo a repentaglio la propria vita, senza alcuna protezione, lotta contro la criminalità mettendo alla luce tutte le sue malefatte ogni giorno.

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Caivano

CAIVANO. Occupazioni abusive al Parco Verde. Dissequestrate due abitazioni dal Tribunale del Riesame.

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CAIVANO – Prosegue il processo di legalità nel comune gialloverde e precisamente al Parco Verde. I lavori della Procura volti ad individuare le occupazioni abusive all’interno dell’agglomerato caivanese stanno proseguendo e all’interno di essi c’è da registrare l’ottimo lavoro svolto dall’Avv. penalista e Prof. di Diritto Penale Michele Dulvi Corcione che è riuscito a dimostrare l’estraneità ai fatti contestati per due famiglie sue assistite.

Infatti, per due famiglie caivanesi del Parco Verde è terminato l’incubo grazie al fatto che il Tribunale del Riesame di Santa Maria Capua Vetere ha annullato il sequestro degli immobili che secondo la Procura della Repubblica risultavano essere occupati abusivamente.

A quanto pare, queste, sono state le uniche due famiglie a godere di tale provvedimento. Come ebbe a dire anche il Prefetto Michele Di Bari, ogni caso è a se e queste due famiglie, grazie al solerte lavoro del loro avvocato, sono riuscite a dimostrare l’effettivo lecito utilizzo del proprio immobile. Tutto bene ciò che finisce bene.

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Caivano

Stupro di Caivano, chiesti 12 e 11 anni per i due maggiorenni del branco

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12 anni e 11 anni e 4 mesi di reclusione per i due maggiorenni ritenuti coinvolti nelle violenze sessuali subite due cuginette di 12 e 10 anni di Caivano.
E’ quanto richiesto dalla Procura di Napoli Nord, avanzata oggi dal Pubblico Ministero, Giuseppe Vitolo, al termine della requisitoria nella quale è stato evidenziato soprattutto l’aspetto umano e sociale del comune dell’hinterland caivanese in cui l’assenza dello Stato è evidente, secondo quanto sottolineato proprio dal pm.

Per il Sostituto Procuratore di Napoli Nord il personaggio perno delle violenze sarebbe stato il 18enne Pasquale Mosca, per il quale ha richiesto 12 anni di carcere perché non sussistenti le attenuanti generiche; 11 anni e 4 mesi è – invece – la richiesta formulata per Giuseppe Varriale, 19enne.

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